Provate a immaginare di dover affidare la vostra azienda di famiglia a qualcuno che la porti avanti a vostro nome. Oppure immaginate di dover partire per un lungo viaggio ed essere costretti a lasciare i vostri figli nelle mani di qualcuno che se ne occupi durante la vostra assenza.
Scelta molto difficile.
Ma provate a immaginare che le persone alle quali state affidando quella che, in poche parole, è la vostra vita, o comunque ciò per cui avete faticato tanto, vi manifestino tutti i loro dubbi e tentennamenti e si presentino a voi come degli incapaci a gestire la situazione.
Forse il viaggio lo annullereste o cerchereste qualche persona che vi possa sembrare più affidata e con qualche credenziale più rassicurante.
Nel vangelo di Matteo (Mt 28, 16-20), invece, Gesù rivela un atteggiamento assai diverso da quello che avremmo avuto noi. I discepoli si mostrano dubbiosi e pieni di timori: come faranno senza il loro maestro? Ne subiranno la stessa sorte? Saranno in grado di rispondere a chi li interrogherà sulla loro fede? Riusciranno a trasmettere la buona notizia fino ai confini della terra? Verranno creduti o finirà tutto malgrado i loro sforzi?
Eppure il Signore, ben conoscendo i loro dubbi e soprattutto le loro fragilità mostrate proprio durante la sua passione, si avvicina e affida loro il potere di battezzare nel nome della Santissima Trinità per divenire a pieno titolo figli di Dio e di far parte del suo stesso corpo che è la Chiesa. Cristo affida loro la Chiesa, i suoi figli, le sue opere. Ci affida tutto prima di tornare al Padre.
Non perché li sopravaluta, ma perché Dio dà fiducia. Ci dona la sua fiducia. Dona a te la sua fiducia!
Lui conosce bene le nostre fragilità e le nostre titubanze, non ci chiede di essere supereroi. Ci chiede solo di affidargli quanto e come siamo, di dimorare in Lui e nella sua Parola per lasciarlo agire in noi proprio attraverso le crepe delle nostre imperfezioni. Non a caso San Paolo dirà che siamo come vasi di creta che contengono un tesoro inestimabile (Corìnzi 4,7-15) affinché proprio attraverso le fessure della fragilità possa passare la luce della sua Grazia.
Cristo ci manda in tutto il mondo così come siamo perché non dobbiamo portare noi stessi, ma Lui attraverso di noi. E la cosa sorprendente è che sono proprio i nostri dubbi e le nostre incertezze che rendono più credibile la sua azione in noi. Sarà la tua stessa fragilità a testimoniare la grandezza di Dio.

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