Nel vangelo di questa domenica (Mt 4,12-23) Gesù chiama i primi discepoli e, dice l’evangelista, loro lasciano tutto per seguirlo.
Di solito si punta sempre sull’istantaneità della loro risposta e sul fatto che c’è sempre un qualcosa di vecchio da lasciare per intraprendere il nuovo. Ma se osserviamo con attenzione, all’inizio di questa pagina evangelica troviamo che anche Gesù aveva lasciato qualcosa per andare a Cafarnao. “Lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao”, là dove incontrerà i primi discepoli che non lo conoscevano e che chiamerà alla sua sequela.
Dunque anche Gesù ha lasciato un luogo, una famiglia, un ambiente conosciuto sin dall’infanzia. Sin dall’inizio della sua vita pubblica ci testimonia con la sua vita e le sue scelte cosa significhi seguire la volontà del Padre: uscire da…
Comprendiamo meglio, allora, il significato della sua chiamata indirizzata ai discepoli: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Egli invita ad uscire da sé stessi e di affidarsi a lui. Non dice “sarete pescatori di uomini”, ma “vi farò”. Non sono i discepoli a raggiungere qualche scopo, l’unica cosa che é chiesta loro é fare spazio all’azione di Dio nelle loro vite. Sarà lui, i fatti, a trasformarle in qualcosa di veramente fecondo.

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