Gv 15,1-8
Gesù, il Figlio del Padre, è colui che viene piantato nel mondo come la vera vite su cui innestare il popolo di Dio. La vigna è l’immagine biblica usata più volte nell’antico Testamento per indicare il popolo di Dio. E la natura propria della vite è quella di portare frutto: l’uva dalla quale si ottiene il vino dell’alleanza. Solo in Cristo, vera vite, è possibile portare il frutto dell’alleanza col Padre.
Nell’unione a Cristo, però, avviene una cosa fondamentale per l’intera vigna. I tralci buoni vengono potati per far nascere più grappoli d’uva. In greco si usa il termine καθαίρει (kathairei) che significa “purificare”. Avviene, cioè, un’opera di purificazione da parte dell’agricoltore, il Padre. Noi siamo soliti dare una connotazione morale a questa purificazione/potatura, invece Gesù parla di purificazione che avviene ad opera dell’ascolto della parola di Dio. Paradossalmente a noi viene chiesto solo di ascoltare la Parola e non di perfezionarci per essere più fecondi. Ascoltare veramente ci fa dimorare in Cristo che è la Parola vivente e incarnata di Dio. Solo così si rimane in Cristo e Cristo abita in noi. Solo così la linfa vitale di Cristo passa a noi, suoi tralci, e ci consente di fruttificare. Se gli lasciamo tutto lo spazio necessario, se gli permettiamo di entrare in ogni aspetto della nostra vita, avviene la purificazione. La sua Vita si lega indissolubilmente alla nostra e la rende feconda.
Non dobbiamo domandarci che cosa si deve fare per portare frutto,ma dobbiamo domandarci se siamo disposti a lasciare a Cristo lo spazio necessario per abitare in noi e trasformare la nostra vita in vita divina.
“Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5) ci dice Gesù. Forse dovremmo rimanere semplicemente su questa frase, ascoltarla nel profondo e ripeteremo più volte nel corso delle nostre attività quotidiane.
Senza di Lui non possiamo amare veramente, non riusciamo a tenere le fila degli avvenimenti e imprevisti che ci accadono; non riusciamo a dare senso a quanto di drammatico vediamo attorno a noi e in noi. Senza la vita divina di Cristo ogni nostro sforzo finisce inevitabilmente con la morte, prima o poi. Con Lui, invece, entriamo nella morte e ne usciamo vincitori.
Signore, insegnaci a lasciarci fare da te per gustare la vita vera.

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