Di suor Miriam
Gesù non ci ha scelti e mandati perché diventassimo più numerosi! Ci ha chiamati per una missione. Ci ha messo nella società come quella piccola quantità di lievito: il lievito delle beatitudini e dell’amore fraterno nel quale come cristiani ci possiamo tutti ritrovare per rendere presente il suo Regno (Papa Francesco)
Nella festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio, si celebra ogni anno la Giornata mondiale della vita consacrata, istituita nel 1997 da Giovanni Paolo II.
Sarà una giornata di preghiera per le vocazioni e di ringraziamento al Signore per il dono di tanti consacrati e consacrate che, in terre di missione o nella ferialità della vita e nel lavoro quotidiano, vivendo in contesti spesso anche difficili, si prendono cura degli ultimi e dei più fragili e sono testimoni e annunciatori della presenza di Dio nel mondo.
Nella Giornata a loro dedicata, tutti i consacrati rinnovano l’impegno a essere «luce del mondo e sale della terra», accogliendo l’invito di Papa Francesco a essere «uomini e donne che illuminano il futuro».
Al termine dell’udienza generale, mercoledì u.s. Papa Francesco ha rivolto a tutti i fedeli un invito a pregare «per le nuove vocazioni alla vita consacrata» e perché ognuno trovi nella vita la sua strada, quello che Dio vuole per noi».
In un tempo in cui viviamo, che viene definito come un vero e proprio cambio d’epoca, in cui risulta difficile assumere impegni seri e definitivi, in cui prevale la cultura del provvisorio e del relativismo, in cui l’autorealizzazione e il profitto prevalgono sui valori umani ed evangelici, abbiamo bisogno di tornare all’essenziale, di riscoprire piccole storie d’amore, semplici storie di vita che ci fanno riflettere, a me per prima, per tornare a sperare, per riprendere a guardare in alto, per continuare a credere che la vita consacrata è il lievito nascosto nella pasta, è la luce da non nascondere sotto il moggio e che è la forza della Chiesa con la sua testimonianza di preghiera e di comunione.
Sì, il Signore, ha chiamato, nel corso del tempo e nello svolgersi della storia, tanti uomini e donne, giovani ragazzi e ragazze a vivere la propria esistenza in una Famiglia Religiosa e ha fatto loro dono della vita di comunione da sperimentare, costruire, chiedere ogni giorno in una vita fraterna di comunità. E come è importante la comunità in cui e con cui condividere la straordinaria quotidianità e la santità della porta accanto. In fondo il sogno di Dio non è l’unità nell’Amore?
Il Signore chiama i consacrati ad essere il lievito delle beatitudini e dell’amore fraterno. Dio ci chiama alle Beatitudini, ci invita a essere sale e luce, lievito; in una parola, ci chiama ad essere Amore.
Perché allora non seguirlo?

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