L’incontro tra due vocazioni diviene arricchente, soprattutto quando ci si confronta sul tema della santità. Dio arde dal desiderio di vederci santi, si fida di noi, non teme le nostre debolezze ma ci chiede solo di fidarci di lui, di abbandonarci a lui.

Così, con il primo capitolo dell’esortazione apostolica Gaudete et exultate di Papa Francesco, abbiamo inaugurato il nuovo anno pastorale all’Istituto Regina Carmeli della comunità di Santa Maria Capua Vetere dando avvio agli incontri mensili dedicati alla formazione delle famiglie.

La vita consacrata e la vita matrimoniale si incontrano in una feconda complementarietà. Sempre di più, negli ultimi anni, noi suore Carmelitane ci stiamo domandando come stare di fronte ad una società tendenzialmente individualista che poco favorisce e aiuta le famiglie a vivere la fede cristiana e la fedeltà alla stessa vita coniugale.

Crediamo fermamente che solo l’incontro umano, lo spazio del dialogo aperto e dell’accoglienza sincera possano divenire occasione propizia per formare e dare così significato profondo alla vita famigliare. Allo stesso modo anche noi religiose abbiamo modo di penetrare più in profondità nella trama aggrovigliata della nostra umanità portando e scorgendo l’incredibile azione di Dio. Egli si china su ciascuno e affida a ciascuno di noi un pezzetto di mondo per costruire il suo Regno. Ha bisogno di noi, nonostante le nostre incoerenze e debolezze, per continuare a incarnarsi e agire nella storia dell’umanità da lui redenta. Proprio come scrive il Papa al numero 11: «Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui».

La santità è un cammino meravigliosamente personale, ma è più facile se si cammina insieme e ci si sprona a vicenda!

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