QUALE IMMAGINE HAI DI DIO?

Sin da piccoli, da quando iniziamo a sentir parlare di Dio, formiamo in noi un’immagine di lui che influenza anche la nostra concezione della vita. Man mano che si cresce questa immagine subisce delle trasformazioni anche e soprattutto in base alle esperienze che facciamo. La percezione di Dio, però, dipende sostanzialmente dal tipo di rapporto che si instaura con lui. È un po’ come quello accade nell’immagine di padre e di madre che ci formiamo in base a come abbiamo vissuto e viviamo queste due relazioni significative.
Com’è il tuo Dio? Presente o lontano, giudice o amante della tua vita, un ideale verso cui tendere o una persona con cui mettersi in dialogo?
Il vero volto di Dio ce lo mostra Gesù questa domenica (Gv 3, 16-18). Una notte Nicodemo, un fariseo capo dei Giudei che aveva certamente le idee chiare sul Dio d’Israele, va da Gesù per interrogarlo. Gesù smonta la sua immagine di Dio.
Prima gli spiega che se vuole vedere Dio e le sue opere deve rinascere dall’alto, nello Spirito. Poi parla di sé stesso come di Figlio mandato da Dio nel mondo. Ed ecco che ci rivela Dio Padre.
Gesù non fa nessuna lezione di catechismo alla nostra maniera, non si mette a tavolino a spiegare chi è Dio e il mistero della Trinità. Semplicemente lui parla del legame originario che lo costituisce e che dona senso e significato a tutto ciò che egli dice e compie. Questa è la vera novità. Cristo non parla di sé ma del legame inscindibile che unisce Padre-Figlio-Spirito. La sua vera identità non è tanto quella di essere maestro, come ben pensava Nicodemo, ma di essere il Figlio amato e mandato nel mondo.
Non solo. Cristo ci rivela la vera immagine di Dio come colui che non giudica, non condanna, ma salva. Ama a tal punto da sacrificare ciò che è parte di sé, suo Figlio, sé stesso. L’unione tra Padre e Figlio è talmente forte che la loro relazione diviene una terza persona che rimane ed abita stabilmente in noi. Questo legame, lo Spirito Santo, abita in noi e nelle nostre relazioni significative. Nell’unione sacramentale vive ed opera la comunione originaria della Trinità. Un altro dono.
L’unione d’amore è per noi, così, la vita eterna che non solo ci viene promessa al termine della vita temporale, ma è anche l’anticipo del Cielo che possiamo già gustare e vivere adesso.
Quale immagine hai di Dio?