La Passione del Signore (Mt 26, 14 – 27, 66) inizia con l’accordo stipulato tra Giuda Iscariota e i capi dei sacerdoti. «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?» è la domanda che Giuda pone ai sacerdoti. Giuda, uno dei discepoli amati e chiamati dal Signore, baratta la cattura del suo maestro per pochi denari.

La sera, durante l’ultima cena, Gesù rivela ai suoi discepoli una verità struggente che va dritta nel cuore, nel punto più profondo delle coscienze e del rapporto che aveva instaurato con loro nei tre anni precedenti. «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».

Cosa è passato nella mente e nel cuore di Giuda, dopo quello che aveva appena concordato con gli accusatori? Tutti domandano al maestro: «Sono forse io, Signore?». E, per ultimo, anche Giuda si aggiunge alla domanda, forse per non essere da meno degli altri, forse per fingere di non sapere nulla di ciò che aveva appena fatto o forse perché non aveva una reale coscienza di quello che stava succedendo.

Sappiamo bene quello che succederà dopo. Proviamo però a fermarci sulla figura di Giuda. Quante volte barattiamo il nostro rapporto con Dio con altre cose meno importanti? Quante volte preferiamo affidarci alle nostre soluzioni e non a quelle del Signore. Quante volte non ci fidiamo pienamente di lui e preferiamo giungere a compromessi pur di ottenere risultati immediati e spendibili all’istante. Quanto fa male allora la verità che Cristo ci pone innanzi. “Uno di voi mi tradirà…”.

Sì, perché siamo molto bravi e pieni di perbenismo religioso nel dire che altri hanno tradito Gesù, piuttosto che fare a noi la vera domanda: «Sono forse io, Signore?».

Sono forse io ad abbandonarti? Sono forse io a credere di seguirti, Signore, inseguendo invece solo la mia idea di bene, i miei ideali di perfezione e di giustizia e non i tuoi? Sono forse io a non riconoscerti in chi mi sta accanto, in chi mi chiede ascolto e comprensione? Sono forse io a non vedere il bene che tu compi nella mia vita perché al centro ho posto solo me stesso? Sono forse io tra quelli per i quali tu sei morto in croce, Signore?

Questa domenica non andiamo a nasconderci nella folla anonima e indistinta che acclama il Messia con rami d’ulivo. Proviamo, invece, a metterci nei panni di Giuda e a comprendere che il Signore ha dato la vita anche per lui, per te, per me, per noi…

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