Il grido di una donna, di una madre disperata, sembra faccia cambiare idea a Gesù (Mt 15,21-28). Lui, il Messia del popolo di Israele, del popolo della promessa fatta ad Abramo, incontra nel suo cammino una donna cananea che lo costringe a compiere un miracolo al di fuori del popolo eletto.
La fede di quella donna fa scattare qualcosa nell’animo di Gesù. Compie il miracolo: “Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri”.
Di fronte alla fiducia quasi sfrontata di quella donna, attanagliata dal dolore per sua figlia, Gesù non riesce a dire di no. Legge il suo desiderio, nel profondo. Ne coglie le sfumature che inizialmente sembrava non volesse considerare e si mette in ascolto. Un ascolto che sconvolge addirittura i suoi piani in qualità di Messia.
Mettersi veramente in ascolto di un’altra persona significa essere pronti a sconvolgere i propri piani e le proprie precomprensioni sulla realtà. Ascoltare veramente provoca un cambiamento interiore perché l’altro ti consegna una parte di sé, qualunque essa sia. E l’altro è sempre diverso da come lo pensi o da come lo vorresti.
Quanto siamo capaci di vero ascolto?
Quanto siamo disposti a lasciarci mettere in discussione?
Se pure Cristo lo ha fatto, perché non possiamo provarci pure noi… forse scopriremmo orizzonti nuovi e inesplorati, inaspettati. Forse il cuore si espanderebbe.
E gusteremmo la gioia di chi sa accogliere veramente.

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