In quaresima abbiamo scoperto in tanti modi la Misericordia del Padre: nelle parabole del vangelo, in comunità, nelle persone con cui lavoriamo, nell’arte…

    E adesso ci soffermiamo sul Vangelo di Luca dove scopriamo come anche sulla croce, nell’ultima ora della sua vita, Gesù continua l’opera che il Padre gli ha affidato: quella di rivelare e di comunicare a tutti l’amore Misericordioso equadro Salvifico di Dio. Si può dire che con il buon ladrone Gesù porta a compimento quest’opera.

     Mentre tutti i presenti si rivolgono a Gesù con disprezzo – “Se tu sei il Cristo, il Re Messia, salva te stesso e noi!” – quell’uomo, che ha sbagliato nella vita, alla fine si aggrappa pentito a Gesù crocifisso implorando: «Ricordati di me, quando entrerai nel tuo regno» (Lc 23,42). E Gesù gli promette: «Oggi con me sarai nel paradiso» (v. 43): il suo Regno. Gesù pronuncia solo la parola del perdono, non quella della condanna. Quando l’uomo trova il coraggio di chiedere questo perdono, il Signore non lascia mai cadere una simile richiesta.

      L’atteggiamento di Gesù verso il buon ladrone può essere considerato la sintesi e la consumazione della sua missione di amore e di predilezione verso i peccatori, verso “chi si è perduto” (Lc 5,32).

 Cristo è il centro della storia dell’umanità, e anche il centro della storia di ogni uomo. A Lui possiamo riferire le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di cui è intessuta la nostra vita. Quando Gesù è al centro, anche i momenti più bui della nostra esistenza si illuminano, e in noi si riaccende la speranza, come avviene per il buon ladrone.

Sr Monica della Divina Misericordia

 

 

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