“Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo” (Lc 1,41). L’incontro tra due persone in attesa si riempie della reciproca presenza. Accade ogni qualvolta si scorge nell’altro una scintilla della presenza di Cristo. Attraverso semplici gesti, atteggiamenti, parole, sguardi… ti accorgi, cioè, che di fronte a quella persona ti senti a casa, libero di essere te stesso, ti senti accolto per quello che sei e arricchito.
Ciascuno di noi porta una scintilla di Dio, non importa se è poca cosa agli occhi del mondo. “E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele” (Mic 5,1). Dio sceglie la nostra piccolezza per raggiungere a sua volta chi non sa ancora di essere dimora della sua dolce presenza.
“Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato” (Eb 10,5). Cristo entra nel mondo proprio come lo facciamo noi, nascendo dal corpo di una madre e muovendo i passi attraverso tutte le relazioni che incontrerà lungo la strada.
Ecco la volontà di Dio: incontrare l’uomo e salvarlo dalla solitudine del peccato!

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