Il viaggio ad Andreba è stato particolarmente interessante e nella mia visita ho incontrato una comunità che porta con sé una storia di sacrificio, di bene e di carità.

Ogni giorno le nostre sorelle incontrano ottocento bambini e circa settanta ammalati. In questa missione le sorelle sono impegnate a vivere di generosità e di lavoro, che scaturiscono da una vita di preghiera e di comunione.

            Giovedì mattina nella scuola “San Giuseppe” di Ambatosoratra (a circa 10 km da Andreba), si sono aperti i festeggiamenti per il cinquantesimo di fondazione della scuola, con una celebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario Episcopale. Tutto si è svolto nella semplicità tra canti e danze per ringraziare il Signore.

Nel pomeriggio tutti gli alunni della scuola principale “Mater Dei” (infanzia, elementare, media e promozione femminile) si sono riuniti per offrire un saggio che esprimeva molta riconoscenza e gratitudine.

Non mi è bastato il pomeriggio per passare in tutte le aule a ringraziare soprattutto gli insegnanti e gli alunni, perciò ho continuato anche nella mattinata del venerdì.

Questi bimbi, sebbene siano poveri ed abbiano appena il necessario, manifestano un volto sereno, gioioso e spontaneo. Hanno imparato qualche parola Italiana per l’occasione: Buon giorno Madre, Ben venuta Madre, Grazie Madre, Arrivederci.

Sono ripartita per Ilanivato portando nel cuore gli esempi di pazienza nell’attendere degli ammalati, di non pretesa di molte persone, di povertà vissuta nella serenità e con senso di fede.

Ilanivato, 14 novembre 2015     Madre M. Amabile di S. Giuseppe

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