Mira che te mira – giorno 1: Avila
Oggi giornata densa di visite, relazioni e preghiera
Ottima colazione
Arrivo in centro ad Avila
Piazza Major – piazza del mercato: visita architettonica e “prove canti carmelitani”
Chiesa di San Joan – Giovanni Battista: momento di preghiera con tappa di riflessione sull’educazione / purificazione dei sensi.
Ricordo del nostro battesimo nel luogo nel quale fu battezzata Teresa, nella giornata in cui celebriamo la memoria dei genitori di Maria.
Dicendo a voce alta i nomi dei nostri genitori abbiamo ringraziato per il dono della vita e ci accingiamo a scoprire i luoghi delle 3 nascite di Teresa. Questa è la seconda nascita: alla fede.
Prima nascita: alla vita.
Chiesa de “La Santa”: nei luoghi della vecchia casa natale di Teresa sorge un convento Carmelitano dove abbiamo celebrato la Santa Messa presieduta dal vescovo Nosiglia. Durante l’omelia abbiamo ascoltato come, giovane prete a Roma, deve la sua crescita spirituale ad una monaca carmelitana sua direttrice per diversi anni.
Ricostruzione della stanza dove nacque Teresa
Vetrata che ricorda la fuga di Teresa con il fratello Rodrigo per andare a morire martire fra i Mori.
Statua nel giardino che ricorda i giochi di Teresa: “costruivamo insieme dei romitorietti e giocavamo a fare le monache”
La casa era situata vicino alle mura e tutt’oggi uscendo dalla Chiesa si ha questa visuale:
Pranzo libero negli economicissimi locali della città….forse non tutti sanno che il piatto tipico di Avila è la carne alla griglia. La specialità più famosa è una sorta di fiorentina da 800gr di carne che solo i più coraggiosi hanno osato provare e si chiama “il Chuleton”. Insieme ad altri abbiamo provato la versione ridotta
Giro sulle mura della città
Visita a san Vincent, chiesa in cui Teresa si è ‘scalzata’ dopo essere uscita dal monastero dell’Incarnazione per iniziare il nuovo cammino al monastero di San Giuseppe
Caratteristica la navata centrale divisa in due dall’urna contenente le spoglie di San Vincent, urna decorata da immagini in terracotta ancora visibilmente colorata (normalmente è lasciata del suo colore naturale) e contenente una delle raffigurazione meno comuni: quella dell’adorazione dei magi.
Nella cripta è commemorato il luogo in cui Teresa partì per il nuovo monastero di san Giuseppe
Immagine tipica della spiritualità spagnola del tempo di Teresa, molto simile a quella davanti a cui Teresa si convertirà, statuina che vedremo nel museo del monastero dell’Incarnazione:
Monastero dell’incarnazione: momento di preghiera con lettura dei testi della “Vita”
La vecchia porta della clausura dove ora si passa per entrare nel museo…..che effetto vedere ovunque stemmi carmelitani…ci si sente proprio a casa!
Riproduzione della cella di una monaca ricca (notare le travi decorate)
riproduzione di una cella di monaca “povera”
Nella scala interna del monastero, dove al tempo di Teresa non era strano trovare famiglie in visita alle monache, è custodito un gruppo di statue visibile dalle celle fotografate sopra, in cui è raffigurata la scena di Teresa che incontrando un bambino per le scale, gli chiese: “Io sono Teresa di Gesù: tu chi sei? ” e il bimbo rispose: “Io sono Gesù di Teresa”
Terza nascita alla piena conversione: monastero di San José
il vecchio oratorio con il primo quadro di san Giuseppe. Pochi muri delle chiese visitate sono stati lasciati originali del tempo di Teresa. Questo è uno di quelli perchè, oltre ad essere luogo importante per l’ordine carmelitano, è luogo importante per la Chiesa universale perchè è la prima chiesa dedicata a San Giuseppe
riproduzione della stanza delle monache riformate, senza sedie, armadi o altri mobili. Da scrivania fungeva il vano della finestra e….novità non ben attestata negli scritti di Teresa…..al posto del cuscino usavano un pezzo di legno.
Prima di rientrare in albergo, incontriamo in Seminario un gruppo di giovani della Pastorale giovanile
Dopo cena, giro serale ad Avila