Mira che te mira – 2 giorno: Alba de Tormes e Salamanca
Giornata più tranquilla ma decisamente emozionante.
Se ieri, vedere ovunque stemmi dell’ordine Carmelitano
faceva sentire a casa, oggi pregare davanti ai resti mortali della nostra Santa Madre ci ha profondamente toccato.
Alba de Tormes.
Nella piazzetta del monastero tutti i lati sono ricordo della riforma carmelitana. Di fronte alla stradina che conduce alla piazza, la nuova chiesa dedicata a san Juan de la Cruz
Nel lato destro della piazza, l’ingresso della Chiesa antica contenente da sempre l’urna di Teresa, a parte una decina d’anni in cui il corpo fu custodita nel monastero di san Josè ad Avila
Interno della Chiesa
il retablo (pala d’altare spagnola) costruito appositamente per contenere l’urna di Teresa di ritorno dal monastero di san Giuseppe ad Avila.
Accanto alla porta della vecchia chiesa, quello del vecchio monastero, attualmente abitato da una comunità di padri carmelitani.
Dopo aver visitato il museo attiguo alla Chiesa siamo saliti nella cappella contenente l’urna del corpo e del cuore, visibile al centro del retablo d’altare. Lì, dopo un tempo di preghiera silenziosa, abbiamo sostato cantando alcuni canti carmelitani accompagnati dal Padre che ci guidava.
parte della teca di legno che conteneva il braccio della Santa Madre. Raffigura Elia ed Eliseo vestiti da Carmelitani.
La visita della cella nella quale Teresa è morta “figlia della Chiesa”, ha preceduto la Celebrazione eucaristica. Unico elemento rimasto originale del tempo è l’incavo della finestra e la finestra stessa.
Al termine della Celebrazione eucaristica ci siamo portati in processione a pregare davanti all’urna che inizialmente conteneva il corpo di Teresa, tutt’oggi conteso tra Avila (dove P. Gracian poco dopo la morte, riuscì a riportarla togliendola da questo sarcofago) e Alba, dove morì durante un suo viaggio e dove -interrogata se volesse essere sepolta ad Avila- rispose: “Per amor di Dio sorelle, non diamo importanza a queste cose. Le mie sorelle qui non mi faranno la carità di un po’ di terra?”
Frase tutt’oggi usata per affermare, erroneamente, che la Madre volesse essere sepolta ad Alba.
Mentre i pellegrini avevano un momento di tempo libero, vedendomi recalcitrante a girare altrove che non in Chiesa, il Padre che ci ha fatto da guida mi ha fatto un grande regalo. Il vecchio oratorio delle monache al tempo di Teresa, contiene come altare, la prima pietra sepolcrale posta su Teresa, pietra che conserva ancora oggi i segni di un unguento che la tradizione dice essere nardo uscito dal corpo della nostra grande Santa Madre.
Uno sguardo al fiume Tormes e partiamo per Salamanca.
Salamanca:
la cattedrale antica, inglobata da quella più nuova, è del tempo di Teresa, ed è anche la prima sede della famosa università qui ancora presente.
La doppia cupola, indizio esterno della doppia chiesa presente all’ interno.
…piccola curiosità. Negli ultimi restauri del ventesimo secolo invece di segnare all’esterno la data, decisero di non segnarla con cifre ma con immagine caratteristica del periodo. Eccola
Basilica antica, che vide Teresa.
….le stanze del claustro, vecchie e primitive aule dell’università (non a caso il ruolo d’insegnamento a questo livello di studi è detto “cattedrale”)
Plata major, ex luoghi di mercato
Nei medaglioni visibili sulle colonne delle arcate, sono raffigurati i più famosi Castigliani. Ecco Teresa….la prima, un pò corrosa dal tempo
L’università
Piccola curiosità sulla facciata dell’ università.
Qui in Spagna la rana è considerata simbolo del male. Il fatto che di tre studiosi uno sia rappresentato con la rana sul teschio indica il limite dello studio. È un mezzo per la crescita spirituale ma non il fine.
La stessa Teresa, mentre si trovava in una delle conversazioni cui dedicava tanto tempo, vide quell’occupazione rappresentata da un enorme rospo che correva nella stanza dove si trovavano.
In serata, dopo doccia e cena in albergo, visitiamo in Centro Internazionale Teresiano e Sanjuanista (CITES) e il Cuatro Postes, antico monumento religioso situato poco fuori dalla città di Avila dal quale si gode una splendida vista della città.