Milano, 2-6 novembre 2015

 Al via l’iniziativa per raccogliere quante più iscrizioni possibili all’AGeSC (Associazione Genitori Scuola Cattolica).

Con alcune mamme della nostra scuola abbiamo pensato di dedicare tutta una settimana alla libertà di scelta educativa attraverso l’adesione ad un’associazione di Genitori che hanno scelto per i loro figli una Scuola Cattolica e che ormai da anni collabora con gli Enti governativi a diversi livelli: provinciale, regionale e nazionale; partecipa ai tavoli di consultazione del Ministero rivendicando, in primis, l’attuazione di un diritto costituzionale delle scuole paritarie (cioè la parità di diritti rispetto alla scuola statale) e ultimamente ha discusso con il nostro Primo Ministro la Riforma della Buona Scuola oltre che il tema gender. Questo solo per citare alcuni dei fronti sui quali è impegnata.

Tante scuole paritarie cattoliche italiane, infatti, si trovano costrette a chiudere i battenti per la mancanza di iscritti dovuta all’impossibilità da parte delle famiglie di sostenerne i costi.

La domanda sorge spontanea: perchè le famiglie hanno solo il diritto formale di scegliere in quale scuola mandare il proprio figlio, mentre deve fare i conti con il proprio conto in banca, pur pagando le tasse come ogni cittadino?

Iscriversi ad un’associazione come l’AGeSc permette di unire le voci di tutti coloro che credono nella libertà di scelta educativa e valoriale anche sotto il profilo economico, sostenendo l’importanza di mandare avanti le scuole pubbliche cattoliche paritarie che hanno fatto la storia d’Italia e che solo per una questione ideologica/politica non godono dello stesso trattamento economico di quelle statali.

Oltre a mettersi in dialogo con le istituzioni civili mediante un’associazione riconosciuta, la settimana della scuola paritaria vuole risvegliare le coscienze per avere uno sguardo critico sulla realtà e riaffermare il valore della formazione cattolica in un contesto molto spesso caratterizzato da un vero e proprio “vuoto di valori” conseguenza di quel “pensiero debole” che Gianni Vattimo ha ben tratteggiato.

Credo che anche questo sia un modo per vivere la verità del Vangelo…

Suor Nicoletta

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