E’ incredibile come anche se per pochi giorni ci si possa sentire missionarie in terra rumena.

Deo gratias! Sono le prime parole che possono esprimere la gratitudine per il dono ricevuto, perché essere qui è un dono gratuito e immenso di un Dio che continua a sorprenderci con la sua smisurata tenerezza.

E’ così che martedì scorso, l’8 agosto, siamo partiti: suor Monica, suor Fernanda, io (suor Miriam) accompagnate da don Elpidio e siamo giunte a Bacau dove ci ha accolte con tanta familiarità e affetto suor Fabiola.

E poi… via… si parte per Darmanesti!

I giorni sono poi trascorsi nella semplicità e nel clima sereno, naturale perché immerso in una natura così semplice e così benefica, di questa città immersa nella Moldavia rumena, nel nord-est della Romania.

Preghiera insieme, celebrazione eucaristica nella piccola e carina cappellina della comunità, semplici lavori per preparare l’ambiente per il prossimo camposcuola e poi visite ai malati, a persone povere e semplici dei dintorni, al sacerdote greco-cattolico  ammalato, a Vladuz, un bambino idrocefalo dalla tenerezza disarmante, nonna Rosa e i nonni di Vasile con la loro pronipotina addormentata dolcemente in un cuscino che faceva da culla sopra il letto dei bisnonni. Case piccolissime, più che modeste, spesso poverissime. Gente semplice, povera e tanto grata di ricevere un conforto da suora Buni e, in questi giorni, da noi.

Abbiamo visitato anche la parrocchia dedicata al Sacro Cuore e la vicina chiesa ortodossa.

Intanto girando in auto i paesaggi ci hanno veramente rigenerato con il loro verde intenso e genuino.

E poi non ci potevano mancare i bambini che suora Buni ha radunato con un passavoce, animati da un gruppo di animatori italiani attualmente presenti in una casa-famiglia di Onesti, un paese qui vicino.

Mentre noi gioiamo per questa esperienza preghiamo per questa bella terra rumena e preghiamo che la nostra missione a Darmanesti porti ogni giorno solo frutti di bene.

Laudat sa fie Isus Cristos! (Sia lodato Gesù Cristo)

Vi salutiamo con il saluto con cui la gente qui ci saluta ogni volta che ci incontra.

 

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