L’estate è un tempo di viaggi e incontri. Anche se stiamo vivendo nel bel mezzo di un pandemia e probabilmente ci si muoverà di meno o comunque si limiteranno i programmi estivi usuali o straordinari, ciò non toglie che nel corso dell’estate avremo modo di vedere e stare con persone con le quali condividere un pezzetto di strada. Si tratta di incontri anche se nel rispetto più o meno rigoroso delle regole del “distanziamento sociale”. Ed ogni incontro con l’altro chiama in causa il tema particolarmente significativo dell’ospitalità.
Accogliere o andare a trovare parenti che abitano lontano da noi o incontrare vecchi e nuovi amici desta in ciascuno di noi diversi movimenti relazionali sia positivi che negativi. Ma ciò può valere anche per chi rimane a casa con le stesse persone. É sempre una questione di accoglienza o meno dell’altro.
Secondo Romano Guardini noi occidentali abbiamo perso un po’ di vista il significato dell’ospitalità e ci fermiamo il più delle volte a valutare se le visite che riceviamo ci divertono o ci annoiano. Invece, la porta della vera accoglienza si apre solo attraverso un’attenzione profonda e l’offerta di una comprensione dell’ospite “non solo in quanto corpo ma anche in quanto anima”. Accogliere una persona che mi fa visita, infatti, significa per il teologo tedesco offrire all’altro “una sosta, nella grande peregrinazione verso l’eterna dimora, una pausa per l’anima, e pace, forza, fiducia”. Vale a dire che quando si ospita si apre la porta dell’intimità della propria casa…non solo o non per forza fisica.
Questo perché l’altro é dimora di Dio come me. Ospitarlo implica aprirmi al mistero della vita e lasciarmi toccare e cambiare da questo incontro.
Quanto siamo davvero disposti a incontrare parenti e amici con queste disposizioni interiori? Con questa apertura d’animo che fa sentire l’altro a casa sua? Con una vita interiore profonda capace di donare conforto spirituale all’altro?
Forse andare in vacanza può essere vissuto come un tempo di vera rigenerazione relazionale e donazione interiore all’altro.
Auguriamoci vicendevolmente di passare un’estate così!

Categories:

Tags:

Comments are closed